UN OMAGGIO A MASSIMO TROISI. CHRISTOPHER ALEO METTE IN CAMPO IL SUO TALENTO NEL CINEMA ITALIANO

L'81ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia ha omaggiato il genio di Massimo Troisi per il film "Il Postino", presente anche Maria Grazia Cucinotta insieme ad un nuovo protagonista nel panorama cinematografico: Christopher Aleo, un affermato banchiere svizzero. Con una carriera di successo nel settore finanziario, Aleo ha deciso di espandere le sue ambizioni nel mondo del cinema, partecipando al festival per la prima volta come produttore. Al suo fianco, la compagna Simona Jakstaite, una talentuosa creative director lituana.

iSwiss Bank: produce l'Omaggio a Troisi.

Il gruppo iSwiss Bank, sotto la guida di Aleo, utilizza questa piattaforma per proporre modelli di business innovativi, mirando a generare sinergie fra finanza e arte e consolidando la presenza di iSwiss Bank nel panorama cinematografico. Aleo esprime una forte emozione per la celebrazione del leggendario Massimo Troisi, definendolo uno dei più grandi attori di sempre nel cinema italiano. Durante il festival, è stato proiettato il celebre film "Il Postino".Questa edizione del festival, segna il debutto di Aleo nel ruolo di produttore cinematografico. "Questo è il mio primo anno in questo nuovo ruolo, e il mio obiettivo è quello di partecipare alla competizione l'anno prossimo," ha dichiarato Aleo. Con una consolidate carriera negli affari e una passione per il cinema, sta sviluppando un approccio innovativo che intreccia le dinamiche dell'industria cinematografica con strumenti finanziari avanzati. Aleo mette in evidenza che il successo non si basa solo su budget consistenti: "Pertanto, stiamo dando la priorità alla costruzione di un team forte e coeso."

Intervistando Aleo (Amministratore delegato, iSwiss Bank)

Ci può raccontare questo aspetto della sua nuova ideazione definita da lei la banca delle banche, ci può spiegare un po' nel dettaglio in cosa consiste?

“Tutte le banche possono avere da noi un safe account, vuol dire un conto particolare che gli consente di andare per camere di compensazione. Dobbiamo sapere che, nella realtà pratica i soldi non si muovono mai veramente da un conto ad un altro. Quando si spedisce del denaro dall’Italia all'America o alla Francia, i soldi non si muovono, ma si scambiano le camere di compensazione presso la Banca Centrale Europea, non c'è un soldo che fisicamente prende il volo. Dunque, ci sono solo delle grosse camere di compensazione che trasferiscono i soldi.” 

Invece, solitamente si spendono 50 o 60 euro e si perdono anche intere settimane per spedire i soldi, per esempio, dall’Italia o in qualsiasi paese del mondo, perché accade questo?

“Perché la banca non ha un accordo con delle banche in quello specifico Stato. Per questo motivo, deve collegarsi ad una camera di compensazione. Il collegamento, lo dobbiamo immaginare come un volo, ad esempio, c'è il volo aereo Italia - Dubai, però, se tu volessi andare in un paese più piccolino dovresti fare uno scalo, un doppio passaggio, questa cosa comporta tempi di attesa.”

Cosa ha pensato lei con iSwiss bank?

“Per accorciare il tutto, noi abbiamo già nel luogo una camera di compensazione, dove abbiamo già dei soldi nostri depositati, perciò noi cosa facciamo? Anticipiamo per conto della banca che ci ha dato la commissione prelevandoli dal conto che loro hanno qua. Noi, per esempio, leviamo dei soldi da Roma e li inviamo in Yemen e arrivano subito, facendo così ci si impiegano soli 30 secondi. Tutto questo, può avvenire anche se non sei all’interno del nostro circuito, si può appartenere anche ad un circuito SEPA, CREDIT o INTESA, qualsiasi circuito è agganciato al nostro. Dunque, non è un problema dove ti trovi nel mondo puoi trasferire i soldi istantaneamente. Le banche sono molto contente di attaccarsi a noi, naturalmente questo è uno dei principali motivi.” 

Lei attualmente ha delle collaborazioni con delle banche italiane?

“Italiane ancora oggi no. Abbiamo per la maggior parte collaborazioni con banche estere. Per estere, intendo tutte le banche dei paesi cosiddetti minori, paesi Africani, paesi dell'Asia, paesi del Medio Oriente, paesi Centro-Americani che ancora oggi non hanno la connessione diretta e se ce l'hanno, passano tramite dei colossi bancari tipo Barclays che costa moltissimo. Wise, per esempio, non è una banca, è un istituto di pagamento, è uno dei più grossi al mondo, vale 14 miliardi, cioè vale quanto Intesa. Però, Wise è un'applicazione, non ha uffici fisici ed è il target che noi in qualche modo puntiamo pur avendo anche il ragionamento degli uffici fisici perché vogliamo dare tranquillità e sicurezza al cliente.”

Wise è tipo Revolut?

"Si esatto.Wise è tipo Revolut. Ma quest'ultima è una delle più grosse al mondo, Revolut fa 17 miliardi. Revolut come Wise non hanno una filiale, perciò il cliente soprattutto italiano (si ci affida ben poco), perchè ha piacere ad avere un qualcosa di tangibile dove sa che se c'è un problema può andarci direttamente."

Avete intenzione di aprire filiali qua in italia e di fare acquisizioni? 

"Si, noi apriremo tutta un'enorme lista di filiali anche in Italia. Assorbiremo tutti gli sportelli che sono andati a chiudere le altre banche che sono già sostanzialmente pronti, riammodernizzandoli rispetto al nostro stile. Così, il cliente italiano avrà anche la tranquillità di avere il personale a sua disposizione."

Farete anche acquisizioni? A breve avete intenzione di proporre il tutto alle banche italiane?

“Si facciamo anche acquisizioni. Certo, a breve andremo anche a proporlo alle banche italiane che ci diranno subito all'istante sì. Ovviamente non ad Intesa o ad Unicredit, perché non hanno bisogno di questo.”

Invece potrebbe essere utile per la Banca Mediolanum?

“Mediolanum è un tipo di banca che forse potrebbe avere interesse perché non ha collegamenti diretti. Si chiama Target 2 in Europa questa soluzione. Vuol dire che, se tu vuoi fare il bonifico istantaneo europeo è il Target 2 ad agire. Ma la falla del Target 2 è il fatto che copre solo l'Europa. Se tu volessi fare un bonifico instanteo per la Svizzera non è possibile. E ritorniamo al discorso iniziale, i soldi devono fare diversi passaggi per arrivare”.

Quindi, lei sta creando una specie di corsia preferenziale per spedire i soldi in tempo reale...

"Sì, a questo metodo stiamo anche unendo il fatto delle criptovalute, che sono un mercato ormai enorme, un mercato regolamentato in tutta Europa, con delle licenze che abbiamo presso le banche centrali in ogni Stato. Dunque, non è più un qualcosa di poco pulito. Anzi, siamo stati i primi che hanno mandato alla Banca d'Italia un vademecum su come pensavamo si potesse fare per la nostra licenza che volevamo richiedere e che esisteva. Hanno preso il 60% di quello che avevamo scritto noi, e lo hanno ricopiato.”

La differenza tra una criptovaluta e una banconota?

“Il punto è che, una criptovaluta può essere tracciata molto meglio di una banconota. Perciò, se tu hai un portafoglio Wallet, tu sai esattamente quella persona da chi ha preso i soldi precedenti. Non ne conosci il nome, il cognome o l'azienda,  però, tu puoi sapere a ritroso se questi soldi arrivano da mafia, dunque tutti i soldi sostanzialmente si possono andare a bloccare. Questo non può avvenire con una banconota. Perché 50 euro io te li do e tu non sai chi me li ha dati a me prima. Invece, con le criptovalute c'è un tracking, tu puoi andare a ritroso e vedere tutte le transazioni all'infinito. Perché la criptovaluta è un codice, perciò tu la trasferisci e puoi andare a sapere a chi l'hai data, da chi veniva da chi veniva ancora prima, da chi veniva ancora prima, all'infinito”.

Facciamo un passo indietro come nasce iSwiss Bank?

“Allora, nasce perché da quando avevo 18 anni e andavo all'università mi è sempre piaciuto moltissimo il mercato della finanza. Avevo iniziato a 18 anni a fare costruzioni di ville in Italia e vedevo che alla fine queste ville si potevano vendere solo se il direttore della banca mi dava il suo sì. Di fatto non era tanto un discorso di trovare il cliente, il cliente veniva, le piaceva la villa, ma il vero potere ce l'aveva la banca. Perché, se al cliente non gli avessero approvato il mutuo non saremmo riusciti ad avere la villa. Perciò, ho capito quando avevo 18 anni che la cosa più importante era avere una banca che mi sostenesse.”

Praticamente apre una società finanziaria?

"Si, ho creato a 20 anni una società finanziaria, ero il più giovane iscritto all'UFI, come 106. 106 è un ex articolo. La 106 erano delle società finanziarie che ti davano credito. Noi all'epoca in Calabria avevamo aperto una società che creava le cessioni del quinto, dunque, persone che non avevano mai potuto avere un finanziamento perché cattive pagatrici o troppo anziane, grazie a noi potevano cedere un quinto o due quinti del proprio stipendio, andando ad avere un finanziamento. Questo salvava la gente dall'usura, salvava le persone da una serie di problemi. Ci fu un boom atomico delle cessioni del quinto. Siamo stati tra i primi, poi sono arrivati in tanti in questo settore che valeva miliardi e miliardi di euro, aveva più di 100 mila addetti, perché le autorizzazioni che davano come mediatore creditizio all'epoca ad un agente di attività finanziaria erano arrivate a 100 mila. Cioè, era semplicissimo trovare gente che faceva un guadagno come segnalatore per società finanziaria. Funzionava in questo modo, le banche non avevano liquidità infinita, ma nessuno può averne anche oggi. Perciò, all'epoca dovevamo fare un contratto con il cliente, anticipare i mezzi, avendo alle spalle un platform bancario, che ci diceva: 'non appena avrai il cliente ed avrà pagato tre rate, noi banca andrremo a liquidare la pratica e invieremo nuovi denari', perciò era un revolving. Tutto questo mercato nel 2014 implose e le banche decisero di comprarsi tutte le nostre società anche con mezzi non onesti. Dunque cosa pensai? Io non voglio cambiare attività, cioè, perché dovrei cambiare attività? Allora pensai di andar via dall'Italia per andare a costruire il mio mondo all'estero".

E cosa succede quando lei è andato via all'estero?

"Iniziai a lavorare in Bulgaria, abbiamo fatto delle attività stupende, abbiamo sviluppato la Bulgaria in una maniera incredibile, per 5-6 anni la Bulgaria è stato un paese che veniva visto come una piazza finanziaria importante. Obiettivamente, era un luogo conosciuto come brutto, abitato forse da zingari, un paese non stupendo. In realtà, è un paese con gente, come li chiama Bismarck, sono come i tedeschi del sud. Sono delle persone molto precise, l'etnia rom esiste, ma è confinata in determinati luoghi. Sofia è una città che ha avuto uno sviluppo pazzesco. Abbiamo fatto 3 grattacieli in quel periodo, sono stati finiti un anno prima che me ne andassi, abbiamo fatto una skyline decorosa. Alla fine, è una città che ho visto sviluppare io, la sentivo mia, perché la facevo io, cioè se la strada non era perfetta, mandavo io le squadre. L’abbiamo fatta crescere sotto tanti aspetti."

Secondo lei, cosa manca al sistema economico in Italia? 

"Il problema è mostruoso. L'Italia ha 3 mila miliardi di debito pubblico. Perciò il debito pubblico è infinito, è come un padre di famiglia che ha 500 mila euro di debiti, una casa da 100 mila e uno stipendio da 5 mila. Le politiche vengono sempre fatte in maniera recessiva e sono più o meno sempre uguali. Se ci facciamo caso, a prescindere dal governo che viene fuori, la politica economica della finanziaria è grosso modo la stessa cosa. Noi non riusciamo ad avere dei ponti qui. Allora, la visione globale la stiamo facendo in Africa, perché poi cosa dobbiamo fare noi? Anche se io sono italiano, dobbiamo andare in altre nazioni, portare quello che vogliamo proporre e dunque lo portiamo al governo bulgaro, al governo degli Emirati Arabi Uniti, alla famiglia reale che accetta tutto quello che vogliamo. Banalmente nei film ci danno il 100%, per questo andremo a realizzare i film con la famiglia reale dell'Arabia Saudita. In questo modo noi abbiamo il 100% di finanziamento, perché loro hanno una visione molto più espansiva, dicono io voglio promuovere la mia nazione attraverso il cinema, così tutto il mondo la vedrà."

Progetti futuri? 

"Stiamo espandendo iSwiss in maniera incredibile perché stiamo arrivando a livello globale. E poi stiamo facendo la free zone. La free zone è una cosa a cui tutti vorranno aderire, è una semplificazione, è come avere più o meno uno stato nostro. Vuol dire che, noi possiamo andare ad avere la tassazione legalmente a costo zero in tutto il mondo. Dubai ha alzato le tasse al 9%, le ha immesse per la prima volta. Oggi moltissime aziende di Dubai stanno spostando e noi vorremmo raccoglierle tutte. Prenderemo tutte le aziende di Dubai che si spostano da lì perché c'è stata l'immissione delle tasse. Stiamo andando a sviluppare un paese (Esoto) che tra dieci anni avrà i grattaceli stile Dubai, perché attirerà talmente tante persone, talmente tante possibilità, perchè avrà un sistema innovativo economico, dove il conto non è un conto appartenente alla banca del luogo. Si avrà la possibilità con il riconoscimento facciale in tre minuti tramite un'app di iSwiss. Perciò, loro potranno tranquillamente usare i sistemi di carte di credito Mastercard, Visa o le criptovalute. Tramite i nostri mezzi abbiamo semplicemente trasformato le licenze delle banche centrali che abbiamo in quasi ogni stato, trasformando la criptovaluta in una valuta." 

Mi piace chiudere ogni intervista con una domanda un pò filosofica: che cosa è per lei l'economia? 

"L'economia è la capacità di far stare tutti bene e di poter vivere tutti in un mondo con più possibilità. Bisogna continuamente cercare di farla crescere perché è una cosa divertente.Uno che ha una passione vuole svilupparla, farla crescere. L'economia dunque, deve dare un impulso alla vita delle persone per spendere il tempo in maniera migliore, più proficua e più bella."

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