EDIFICI IN ITALIA, QUANTI SONO E QUALI SONO LE LORO CONDIZIONI: I DATI ENEA IN VISTA DELLA DIRETTIVA CASE GREEN

Con la direttiva sulle case green pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue l’8 maggio 2024 ed entrata in vigore il 28 maggio, l’Enea ha analizzato la situazione del parco immobiliare nazionale, mettendo in luce le criticità in vista degli interventi che potranno essere necessari per conseguire gli obiettivi di risparmio energetico stabiliti dall’Energy performance of buildings directive (Epbd). Quanti sono gli edifici in Italia e quali sono le loro condizioni? Ecco quanto emerso dal report “La consistenza del parco immobiliare nazionale”.

Lo studio è stato condotto con l’obiettivo di definire la consistenza del parco immobiliare italiano a uso residenziale e terziario e di indagarne la prestazione energetica media, in vista della definizione delle misure delineate nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec), che permetteranno il rispetto delle nuove direttive europee in materia di efficienza energetica e di prestazione energetica degli edifici.

Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio Enea di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano e uno dei curatori dello studio, ha sottolineato: “Questo report rappresenta un punto di partenza necessario per tracciare gli scenari di intervento e di riqualificazione e risparmio energetico del patrimonio edilizio italiano, in linea con le nuove norme europee”.

Ilaria Bertini, direttrice del dipartimento Enea di Efficienza energetica, ricordando le norme volte a rendere l’Ue climaticamente neutra entro il 2050 e a portare al 55% gli obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2030, ha poi precisato che, proprio in base a queste disposizioni, “l’Italia dovrà procedere per il conseguimento degli obiettivi previsti, tutto ciò considerando che gli edifici nell’Ue rappresentano il 40% del consumo finale di energia e determinano il 36% delle emissioni di gas a effetto serra”. 

E ha aggiunto: “Di fatto, quasi il 75% degli edifici in Europa è attualmente inefficiente sotto il profilo energetico. Per questo diventa fondamentale definire la consistenza del parco immobiliare italiano a uso residenziale e terziario e indagarne la prestazione energetica media. In questo contesto, il Siape potrà essere uno strumento molto utile per monitorare il miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili e affrontare l’obiettivo estremamente sfidante di decarbonizzazione entro il 2050”.

In Italia ci sono circa 12 milioni di edifici a uso residenziale e il 60% ha più di 45 anni

Il report realizzato dal Dipartimento Enea di Efficienza energetica ha evidenziato che in Italia sono presenti circa 12 milioni di edifici a uso residenziale, 12.187.698 secondo il censimento Istat del 2011, 12.420.403 secondo i dati riportati nella Strepin (Strategia per la Riqualificazione Energetica del Parco Immobiliare Nazionale) pubblicata nel 2021.

Enea

Secondo i dati del censimento Istat del 2011, ai 12.187.698 di edifici a uso residenziale si aggiungono 1.576.159 edifici o complessi di edifici (pari all’11,5% del totale) a uso non residenziale, per un totale di 13.763.857 edifici o complessi di edifici utilizzati. Includendo anche i fabbricati inutilizzati, il totale degli edifici o complessi di edifici ammonta a 14.515.795. Escludendo invece l’uso produttivo, gli edifici non residenziali utilizzati risultano pari a 1.273.788.

Il report ha poi sottolineato che, stando ai dati della Strepin, basati su un’indagine Cresme del 2018, gli edifici a destinazione d’uso residenziale risultano pari a 12,42 milioni. Oltre il 60% di tale parco edilizio ha più di 45 anni, ovvero è precedente alla Legge 373/19763, prima legge sul risparmio energetico, entrata in vigore nel 1976.

Lo stato della prestazione energetica degli edifici a uso residenziale e terziario presenti in Italia

Dopo aver analizzato gli edifici a uso privato e quelli destinati al servizio pubblico, l’Enea ha focalizzato la sua attenzione sulla prestazione energetica del patrimonio edilizio. In particolare, ha studiato i dati presenti sul Siape (Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica) con il fine di individuare lo stato della prestazione energetica degli edifici a uso residenziale e terziario presenti in Italia alla data che la nuova Direttiva Epbd considera il punto di partenza della traiettoria di ristrutturazione progressiva del parco immobiliare nazionale, ovvero il 1° gennaio 2020.

A tal proposito, in base a quanto emerso, l’analisi degli Attestati di Prestazione Energetica (Ape), contenuti nel Siape, evidenzia un miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili certificati, con una riduzione della percentuale nelle classi energetiche meno efficienti (F - G) di oltre il 4% nel residenziale e di circa l’1,5% nel non residenziale.

Considerando l’obiettivo estremamente sfidante di decarbonizzazione del parco immobiliare entro il 2050, in accordo con la nuova direttiva Ue 2024/1275 del 24 aprile 2024, sarà necessario stabilire una traiettoria per la riqualificazione progressiva del parco edilizio e in questo contesto il Siape potrà essere uno strumento fondamentale per monitorare il miglioramento della prestazione energetica media degli immobili certificati.

Il report “La consistenza del parco immobiliare nazionale”

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