A MODENA L’EDIZIONE ’25 DELLA GUIDA MICHELIN, DAGLI STELLATI IMPATTO DA MEZZO MILIARDO

A settant’anni suonati la Guida Michelin Italia si regala un nuovo studio dedicato al “Taste Tourism”, per analizzare i flussi turistici e l’impatto economico generato dalla presenza dei ristoranti stellati sul territorio italiano, e una presentazione dell’edizione 2025, il 5 novembre prossimo, a Modena.

L’indagine realizzata per la prima volta nel 2016 registra un importante incremento sull’indotto generato dai ristoranti stellati, che passa da 280 milioni a 438 milioni di euro, un dato che esclude la spesa tout court nel ristorante ma riguarda i settori dell’hotellerie, del commercio e dei servizi collegati.

 

Il Taste Tourism celebra il legame che si consolida di anno in anno tra turismo e enogastronomia d’eccellenza, nel perfetto spirito della Guida. I ristoranti, grazie alla Guida Michelin, beneficiano di una vetrina internazionale che offre grande visibilità in questo comparto del settore viaggi.

In base ai dati del 2023, i ristoranti stellati italiani hanno accolto 2,4 milioni di clienti, per oltre il 40% provenienti dall’estero, in particolare da 43 paesi, con un indotto che ha sfiorato il mezzo miliardo di euro. Per il 2024, le previsioni indicano un ulteriore aumento di questo valore, in base al trend registrato in questi mesi.

 

Alla base dell’impatto economico generato dai ristoranti c’è il fatto che «74,6% della clientela estera ed il 39,5% di quella italiana trascorre almeno una notte nella destinazione o nelle immediate vicinanze» specifica il report, generando benefici indiretti su ospitalità (circa 355 milioni di euro), commercio (48 milioni) e servizi locali (35 milioni).

Con il salire delle Stelle assegnate ai ristoranti, poi, sale anche il valore economico generato: ogni ristorante 1 Stella MICHELIN genera benefici diretti sul territorio pari a 805mila euro, che diventano 2,4 milioni quando si tratta di un ristorante 2 Stelle MICHELIN, fino ad arrivare alla categoria del 3 Stelle, «i ristoranti che meritano il viaggio», con un risultato che supera i 6,5 milioni per ciascuno.

L’analisi realizzata da JFC identifica Stati Uniti, Francia e Germania come i paesi più rappresentati dalla clientela straniera mentre dal punto di vista dell’indotto legato ai soggiorni, quasi il 70% dei gestori di hotel (da 3 a 5 stelle lusso) vicini ad un’insegna stellata Michelin, dichiara di avere clienti arrivati in albergo proprio per un pranzo o una cena stellati.

La regione italiana a beneficiare maggiormente della presenza dei ristoranti stellati è la Lombardia, seguita da Campania e Piemonte.Tra le province in testa c’è Napoli per valore dell’impatto seguita da Roma e Milano. Tra i comuni, dopo un podio formato da Milano, Roma e Firenze, si fanno strada realtà più piccole come Senigallia al quarto posto e Massa Lubrense al quinto. Nella Top Ten anche Orta San Giulio, Alba e Brunico, accanto a Torino e Modena.

 

Se la prima edizione italiana della Guida è datata 1956, la prima insegna industriale Michelin nel paese risale al 1906, con una presenza industriale importante del Gruppo soprattutto in Piemonte, dove sono presenti due stabilimenti di produzione di pneumatici, a Cuneo e Alessandria, oltre a sede legale e Centro Logistico Europeo, a Torino.

«A distanza di quasi 120 anni dal suo arrivo in Italia, Michelin è ancora oggi il primo produttore ed il primo datore di lavoro italiano nel settore dei pneumatici. Una presenza che, proprio come fa la Guida MICHELIN attraverso i ristoranti stellati, genera un indotto sul territorio, in questo caso diretto, che nel 2023 è quantificabile in 343 milioni di euro, erogati nei confronti di oltre 3000 fornitori italiani» rende noto il Gruppo francese.

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